IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)
povera gente. Donna Carmela è verbosa e affettuosa in questo primo colloquio con la povera donna: la rincora, la compatisce, se occorre, le confessa di
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gente in cui l'immaginazione è la potenza dell'anima più alta, più alacre, inesauribile, una grande fantasticheria deve essere concessa. È gente umile
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salmodiano? La superstizione del popolo napoletano - oh, povera gente che è vissuta così male e con tanta bonarietà, che muore in un modo così miserando
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Eppure la gente che abita in questi quattro quartieri popolari, senz'aria, senza luce, senza igiene, diguazzando nei ruscelli neri, scavalcando monti
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, buccie di fichi, di cocomero, spazzatura, torsoli di spighe. e tutto resta, su questi gradini, così che la gente pulita non osa passarvi più. Vi è
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mettono a cantare, un coro, crescendo la folla: delle cartoline col ritratto di Ciccotti circolano, fra la gente: le donne le afferrano, le baciano, le
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, sdrucciolevole, che è il vico di Mezzocannone? Ah, esso non è stato toccato, e tutta la gente d'immaginazione, ma senza cuore, tutti quelli che amano il colore
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un sovrano, non un imperatore, non un grande che, quì giunto, non ne sentisse il primo palpito largo e forte, nei clamori della gente, salienti
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, ma non sanno leggere. Passando ai cocchieri, gente sveltissima se mai ve ne fu, domandate ad uno di essi, per esempio, di portarvi a via Partenope
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società; accade, questo è vero: accade troppo: ma, dall'altra parte, di fronte a tutta la gente di coscienza ambigua, di carattere equìvoco, di tendenze
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, viscida, alle mani di chi vi si accosta: e il libero aere ne è ammorbato. La gente passa, si tura il naso, alza le spalle e sorride di scherno. Per molti
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spaventato. Fra il venerdì sera e il sabato mattino, è tutto un agitarsi di gente che vuol giuocare e che non ha denaro; gli operai si fanno
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quello che le date: tre quarti, una metà, talvolta tutto, è destinato a un'altra persona. E gli ammalati degli ospedali, la gente carcerata, trovano
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palazzi, l'ultimo, fatto in modo che la gente del popolo vi possa abitare, avendo delle stanze, delle soffitte, ciò che si chiama il suppenno che non
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superba via, sui due suoi lati, fiancheggiandola, il vizio e la miseria, il delitto mettono la loro popolazione. La gente che passa, è molta, non guarda
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barbabietole, o un'insalata di broccoli di rape; o un'insalata di citrioli freschi. La gente agiata, quella che può disporre di otto soldi al giorno
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giustizia, in ogni nostra parola, se vogliamo che la folla ci creda giusti e probi; e non colpiamo della gente che è al sommo della fortuna sociale, con la
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all'altro, un lumicino innanzi a una Madonnina nera illumina soltanto la viottola, dove va a cadere tutto il sudiciume di quella gente. Non vi è più
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quindici giorni, una cameretta con cucina; qualche donnina di facile vita e misera fortuna; e altra minuta gente, non del popolo. In quanto alle